Diarrea e Anemia dei suinetti: diagnosi in sala parto

La Diarrea neonatale nel suinetto è uno dei principali problemi che gli allevatori e i Medici Veterinari devono affrontare in sala parto. Questo sintomo ha molte cause, che spesso rendono difficile la diagnosi.

Indice:

  1. Cause di Diarrea neonatale nei suinetti
  2. I patogeni che causano Diarrea neonatale nei suinetti
  3. Diarrea: fattori da considerare nella diagnosi di Diarrea neonatale
  4. Cura dei suinetti e gestione per minimizzare l'impatto della Diarrea

Qui vedremo le cause di diarrea neonatale, come è diagnosticata e alcuni consigli generali per contenere l’impatto nella vostra azienda. Questo sintomo ha molte cause, che spesso rendono difficile la diagnosi. Qui vedremo le cause di diarrea neonatale, come è diagnosticata e alcuni consigli generali per contenere l’impatto nella vostra azienda.

CAUSE DI DIARREA NEONATALE NEI SUINETTI

Questo sintomo è una delle cause più importanti di malattia è mortalità in sala parto. Anche se i suinetti sopravvivono, le conseguenze per il loro sviluppo e le loro performance possono seriamente compromettere il risultato economico dell’azienda.

La diarrea può avere molte cause, non tutte infettive. Non esiste un approccio singolo per gestirla e prevenirla. Problemi legati al personale, alla biosicurezza, all’alimentazione si manifestano con la diarrea. È naturale volere una spiegazione semplice quando c’è il problema, ma questo modo di affrontare il problema spesso significa che gli sforzi per gestire il problema non hanno avuto successo. La diarrea neonatale deve essere considerata come un fenomeno multifattoriale.

Sono 4 i pilastri che favoriscono la sua comparsa in sala parto:

  • Bassa immunità
  • Ambiente inadatto
  • Personale non preparato
  • Patogeni

Questi elementi lavorano in tandem. Per esempio, supponiamo che la poca cura dell’operatore porti ad una scarsa assunzione di colostro in particolare ai suinetti più piccoli: saranno aggrediti dai patogeni più facilmente, e potranno essere anche favoriti da scarse condizioni igieniche. In questo esempio, quando i suinetti iniziano ad avere diarrea, alla covata vengono somministrati antibiotici, che possono danneggiare il microbiota intestinale rendendo gli animali ancora più esposti. Presto i casi aumenteranno e, anche se la mortalità rimarrà contenuta, l’impatto sarà più evidente nel ritorno economico. È semplice osservare come un management insufficiente sia alla base della diarrea neonatale.

Nell’allevamento intensivo, c’è meno spazio per gli errori, quindi anche in aziende gestite molto bene si possono osservare sintomi improvvisi anche se occasionali. Questo è legato in parte alla capacità di sopravvivere di alcuni patogeni, come i coccidi, che sono praticamente impossibili da eradicare.

Una scarsa immunità è una causa di Diarrea neonatale 

La placenta impedisce ai suinetti di ricevere anticorpi materni. Non possono produrre le proprie difese perché vivono in un ambiente praticamente sterile. Al parto, sono senza difese in un ambiente ostile. Il colostro della scrofa, fortunatamente, contiene anticorpi e i suinetti li possono assorbire a livello intestinale. Questa è la cosiddetta “immunità materna”. È detta passiva perché i suinetti non producono gli anticorpi (immunità attiva).

Quando i suinetti non hanno abbastanza colostro, sono facilmente preda di qualunque microrganismo presente nell’ambiente. Ciò significa che non solo batteri o virus pericolosi possono danneggiare i neonati, ma che qualunque microrganismo, anche benefico, può andare fuori controllo. Ecco perché i suinetti che non bevono colostro muoiono rapidamente e perché i trattamenti con l’antibiotico sono inutili in questi casi.

La finestra di opportunità si chiude velocemente perché la concentrazione di anticorpi colostrali cala velocemente nel latte e perché l’intestino dei suinetti perde la sua permeabilità alle molecole anticorpali. Covate numerose, selezione delle scrofette inadeguata (istinto materno basso, capezzoli scarsi o di qualità scarsa, etc.) e un ambiente non favorevole possono portare alcuni suinetti a non assumere il colostro. Gli operatori sono cruciali per aumentare la possibilità di successo di un buon passaggio dell’immunità materna.

Quando le scrofe non sono state esposte ad alcuni patogeni, non avranno anticorpi circolanti verso le patologie; quindi, non potranno trasferire alcuna protezione ai suinetti, anche in casi di una assunzione di colostro adeguata. Quindi i suinetti non saranno immunizzati. Questo succede per esempio, quando le scrofette di rimonta non sono correttamente acclimatate o vaccinate.

La selezione genetica si è focalizzata sulla prolificità negli ultimi anni, portando ad avere covate molto numerose che superano la capacità di allattare, colostrare e fornire ferro a tutti i suinetti.

Un ambiente inadeguato contribuisce alla diarrea neonatale

Scenario: nascita di una covata da una scrofa ad alta produttività, sana, che ingerisce sufficiente colostro, in un ambiente sporco, freddo e senza fonti di calore aggiuntive. In più, la scrofa ha una alimentazione di scarsa qualità e un’ulcera alla spalla trascurata. Ci si aspetterebbe un peggioramento rapido della covata che infatti avviene nel giro di pochi giorni con inizio di diarrea e morte dei suinetti.

L’ambiente influisce sulle sale parto in molti modi. Un ambiente inadatto provoca stress nella scrofa, che porta a una minore produzione di latte, calo dell’appetito e alla lunga, aumento dell’interparto. Se la scrofa sarà colpita da questa situazione i suinetti avranno meno risorse per affrontare la malattia che prima o poi comparirà. In un ambiente inadatto i suinetti utilizzano le loro riserve semplicemente per rimanere vivi.

Infine un ambiente sporco, dà più opportunità ai patogeni, e, anche col colostro della migliore qualità possibile, a volte l’enorme quantità di virus e batteri (e il loro peso) rende la diarrea inevitabile.

La lettiera è una fonte comune di contaminazione ed è evitata nei sistemi intensivi, di solito. Ma nelle aziende più tradizionali è confortevole per i suinetti. Lettiere sporche dovrebbero essere rimosse, giornalmente, dalla gabbia e rimpiazzate.

Un management scarso aumenta le probabilità di Diarrea neonatale

Nelle aziende moderne, gli operatori e il management sono fattori cruciali in sala parto (e non solo). Personale ben preparato lavora costantemente per migliorare la biosicurezza e riduce il carico di patogeni ambientale. Inoltre, si prende cura dei suinetti facendo attenzione al baliaggio e assicurandosi che tutti i suinetti ingeriscano il colostro necessario. Questo permette di notare se qualcosa non funziona, per limitare i danni e ridurre la mortalità.

I patogeni che causano Diarrea neonatale nei suinetti

Sono molti i batteri, i virus e i protozoi (parassiti unicellulari) che possono provocare diarrea neonatale nei suinetti. Alcuni, come i coccidi, sono ubiquitari, mentre altri sono più specifici di regioni o sistemi produttivi, come la PED (Porcine Epidemic Diarrohea). Si dovrebbe anche ricordare che alcuni tipi di diarrea sono più evidenti in alcune fasi. 

Rotavirus, Gastroenterite trasmissibile (TGE) e PED

Le diarree virali nei suinetti sono date da diarrea acquosa che dura alcuni giorni. I suinetti si possono disidratare rapidamente. Le coinfezioni coi batteri (come E. coli) sono comuni e possono aumentare drammaticamente la mortalità in caso di focolaio. Non c’è un trattamento per le infezioni virali, quindi si tratta la disidratazione e le confeinzioni quando compaiono.

I Rotavirus sono praticamente ubiquitari e molto difficili da eradicare dall’azienda, perché il capside a triplo strato del virus, rende difficile l’azione dei disinfettanti. TGE e OED sono causate da coronavirus. La TGE è devastante per i suinetti di aziende negative e può causare fino al 100% di mortalità. Tuttavia, dato che diviene endemica in azienda, è una patologia auto-limitante. La PED è simile alla TGE, ma meno aggressiva.

Coccidiosi

I coccidi (Cystoisospora suis) sono probabilmente i parassiti economicamente più importanti del suino. Questi parassiti unicellulari invadono la parete intestinale dove si riproducono velocemente, riducendo la capacità di assorbimento intestinale. Di solito non è mortale per i suini ma provoca importanti conseguenze sulle performance in tutto il processo produttivo. Le infezioni subcliniche (senza sintomi) sono un problema per le aziende, perché portano a escrezione delle oocisti (le uova dei coccidi) e a contaminazione ambientale. La diarrea da Coccidi è di solito cremosa, ma può diventare più acquosa se sono coinvolti altri patogeni. Trattare la coccidiosi non è molto efficiente né sicuro economicamente. La strategia migliore è prevenirla impedendo ai suinetti di ammalarsi. I coccidiostatici possono essere utilizzati in metafilassi proprio con questo scopo.

Clostridiosi

I clostridi sono battei che provocano diarree molto aggressive. Per paradosso sono anche normalmente presenti nel tratto gastrointestinale. Sono estremamente difficili da eliminare dall’ambiente perché formano spore, tra le strutture più resistenti note alla scienza.

La Clostridiosi di solito si manifesta quando l’ambiente intestinale è squilibrato. Per esempio, un uso indiscriminato di antibiotici può influire sui batteri intestinali “buoni” favorendo i clostridi. Quando altri patogeni, come i Coccidi, danneggiano la parete intestinale, la situazione per questi batteri è perfetta. Anche una assunzione di alimento eccessiva può favorirli: uno dei segni della malattia è la morte dei suinetti più grandi.

Tar i principali Clostridi causa di diarrea neonatale nei suinetti ci sono C. perfringens tipo C, e tipo A. Il tipo C è molto aggressivo e provoca diarrea emorragica: i suinetti possono addirittura morire senza sintomi, ma è più raro. Il tipo A provoca una diarrea pastosa e ha mortalità meno elevata, ma è uno dei batteri più spesso diagnosticati come causa di diarrea neonatale, oggi.

Escherichia Coli

La colibacillosi è una delle cause più comuni di diarrea nei suinetti. È caratterizzata da diarrea acquosa e abbondante che disidrata velocemente i suinetti portandoli a morte. Se ne riconoscono molti tipi. Alcuni abitano normalmente l’intestino senza provocare danni. Altri, i ceppi tossigenici, possono creare scompiglio nelle sale parto. Questa è la più tipica delle diarree neonatali. I suinetti colpiti sono di solito giovani, ma, in caso di complicanze virali anche suinetti più grandi possono sviluppare una colibacillosi secondaria.

Salmonellosi

Questa patologia è più spesso associata a suinetti più grandi allo svezzamento o in accrescimento. Può colpire anche le sale parto. I batteri che causano salmonellosi nel suino sono la Salmonella enterica sierovarianti choleraesuis e typhimurium. La choleraesuis è più pericolosa ma si presenta più tardi. La typhimurium è più comune nei suinetti anche se con mortalità inferiore. La salmonellosi non dovrebbe mai essere sottostimata. I suinetti possono espellere il batterio con le feci per mesi dopo l’infezione; quindi, la sua introduzione in sala parto è facile. In più la salmonellosi è una zoonosi che può colpire anche l’uomo.

Altre patologie infettive

Una patologia da condierare è la PRRS. Questa malattia virale non causa diarrea nei suinetti per sé, ma dato che dà agalassia nelle scrofe, può portare a diarrea per mancata trasmissione dell’immunità materna. Dato che può infettare i suinetti anche prima della nascita, è anche una importante causa di natimortalità e mortalità neonatale.

 

La diarrea neonatale dei suinetti è una patologia complessa. Come abbiamo visto nelle sezioni precedenti ci sono molti fattori che insieme possono creare situazioni difficili da gestire. La diagnosi è molto complicata! Per determinare la prima causa di diarrea neonatale, si deve indagare. Qui ci sono alcuni criteri che possono essere usati:

Tempo 

La diarrea compare in momenti diversi a seconda della causa. Per esempio, la coccidiosi compare dal 7 giorno di vita e molto raramente prima del 5°. Clostridiosi e colibacillosi compaiono prima. In ogni caso la diarrea precoce di solito non è dovuta a uno specifico patogeno: è legata a mancanza di colostro.

Le infezioni virali sono solitamente coinvolte nelle diarree della seconda settimana. Questo non vale per la TGE nelle aziende negative: la malattia si diffonde molto rapidamente nei suinetti giovani dato che ha ina incubazione brevissima (18 ore). Il tempo è un indizio importante ma non dovrebbe essere l’unico da tener presente per la diagnosi. Insieme ad altri criteri permette al Veterinario di decidere quali test eseguire e quali misure di emergenza prendere per contenere il danno.

 

Quando compare la diarrea?

Causa più probabile

Primi 3 giorni

Mancata colostratura (agalassia, colostro di scarsa qualità)

Primi 5 giorni

Clostridi (diarrea pastosa), colibacillosi (diarrea acquosa)

Dal 7 al 10 giorno

Coccidiosi

Dal 7 al 15 giorno

Rotavirus

In qualunque momento

Salmonellosi, TGE, PED

Tipo di diarrea

Ogni patogeno provoca diarrea con un meccanismo diverso. Per esempio, E.coli ha tossine nella membrana cellulare che ingannano le cellule intestinali provocando la secrezione di liquidi con esito in diarrea acquosa e abbondante. Il C. perfringens tipo A produce tossine: Alfa e Beta2, che distruggono la parete intestinale; quindi, il risultato è un grado di diarrea diverso. I coccidi assottigliano la parete intestinale e rendono impossibile l’assorbimento dell’alimento, dando una diarrea di consistenza varia.

Per provare a restringere il campo dell’agente causale della diarrea osservate colore, consistenza e odore, anche se la diagnosi non dovrebbe mai essere effettuata solo su questi segni.

Causa

Colore

Consistenza

Rotavirus

Da chiaro a giallo

Acquosa

TGE e PED

Da giallo a verde

Acquosa

Clostridiosi

Da giallo a nero

Pastosa (acquosa con C. difficile)

Colibacillosi

Da chiaro a giallo

Acquosa

Coccidiosi

Da giallo a grigio

Pastosa

Salmonellosi

Da giallo a verde (con tracce di sangue)

Acquosa

Necroscopia e test di laboratorio

Alcune diarree hanno segni caratteristici che i Veterinari possono identificare con un grado di sicurezza elevato (chiamati patognomici). Per esempio, la forma simile a cervello della PPE, tradisce la patologia. I clostridi sono facili da diagnosticare per via della presenza di sangue. Altre malattie invece sono molto più subdole ed è difficile fare una diagnosi.

Inviare i campioni al laboratorio, prevede di avere una idea chiara della causa più probabile. Per una diagnosi rapida di diarrea neonatale in azienda, il POC test può essere utile. I test offrono un ampio range di benefits per prevenire, identificare precocemente e agire con la successiva identificazione del patogeno in laboratorio.

In tabella i campioni migliori e i test per le patologie di cui abbiamo parlato:

Causa di diarrea

Campione preferito

Test preferito

Rotavirus, TGE, PED

Feci diarroiche

ELISA, PCR

 

Piccolo intestino

Istologia, immunoistochimica

 

 

POC in azienda

Clostridiosi

Intestino

Istologia

 

Contenuto intestinale o tampone

Coltura

 

 

POC in azienda

Colibacillosi

Contenuto intestinale

Coltura e PCR

 

 

POC in azienda

Coccidiosi

Feci del 2-3° giorno dall’inizio

Flottazione, PCR

 

 

 

Salmonellosi

Contenuto intestinale o sezioni intestinali

Coltura

 

Sangue

ELISA

Vaccinazione per il controllo della diarrea intestinale

A meno che non ci sia il fallimento del trasferimento dell’immunità passiva i suinetti sono di solito protetti da alcuni patogeni che causano la diarrea neonatale dal colostro. Investigando su un focolaio, la prima cosa da capire è se i suinetti hanno avuto abbastanza colostro…se non l’hanno ricevuto, questa è la causa più probabile.

Una volta stabilito che non si è trasferita l’immunità materna. Si dovrebbe analizzare il programma vaccinale. Insieme agli altri criteri diagnostici, il Veterinario può ricavare indizi validi dai vaccini che la scrofa ha già avuto.

Causa di diarrea

Raccomandazioni per vaccinazione

Rotavirus A

Vaccinazione in tarda gestazione

TGE e PED

Vaccinazione scrofe

Clostridiosi (A e C)

Vaccinazione scrofe

Colibacillosi

Vaccinazione scrofette e scrofe in tarda gestazione

Coccidiosi

No vaccini disponibili

Salmonellosi

Vaccinazione generale

Programma di controllo dei coccidi

Dato che sono praticamente ubiquitari, il controllo dei coccidi è necessario in un allevamento suinicolo moderno. Se la risposta alla domanda “cosa stiamo facendo per controllare la coccidiosi?” è “niente” c’è una causa di diarrea neonatale.

I coccidiostatici dovrebbero essere dati in profilassi. I prodotti orali sembrano un modo facile ed economico per prevenire e controllare la coccidiosi. La dose orale porta ad avere molti suinetti sottodosati, soprattutto tra quelli che ne hanno più bisogno. Il coccidiostatico iniettato garantisce una dose adeguata e che i suinetti abbiano la profilassi necessaria. È semplicemente il modo migliore da utilizzare in sala parto!

Quando si investiga su un caso di diarrea neonatale è fondamentale rivedere il programma di controllo dei coccidi.

Protocolli di biosicurezza

Ogni volta che incontriamo un focolaio di diarrea, dovremmo verificare se ci sia un protocollo di biosicurezza e se sia adeguato all’azienda. Fare un “audit di biosicurezza” può rilevare se il protocollo sia effettivamente applicato. Alcuni patogeni, come i coccidi, sono incredibilmente resistenti nell’ambiente e altri organismi nocivi (topi, piccioni, insetti) hanno un ruolo nella loro trasmissione. Ogni volta che ci sia un focolaio che non possa essere spiegato dall’interno della sala parto si dovrebbe estendere l’investigazione stessa al suo esterno.

Tutto il lavoro che si svolge in sala parto ha lo scopo si assicurare ai suinetti le migliori condizioni per la sopravvivenza e la crescita. Per maggiori informazioni visitate la pagina con la checklist per la Sala parto. 

Queste sono le principali strategie per controllare la diarrea in sala parto.

Gestione del colostro

L’importanza del colostro nella gestione dei suinetti non piò essere mai sottolineata abbastanza. Come abbiamo visto nelle sezioni precedenti, i suinetti che non hanno abbastanza colostro di qualità saranno più probabilmente soggetti a diarrea e morte. Questa è una finestra che si chiude rapidamente. Dopo le prime 48 ore di vita se i suinetti non ingeriscono abbastanza colostro, le loro probabilità di sopravvivenza calano grandemente.

Le ragioni principali che impediscono ai suinetti di ingerire il colostro spontaneamente sono:

  • Grandi covate in cui i suinetti più piccoli devono competere con suinetti più grandi per la mammella.
  • Scrofe che non hanno sufficienti mammelle funzionanti.
  • Mammelle con conformazione inadeguata.
  • Suinetti troppo deboli per nutrirsi.

Sono due i modi principali per aiutare i suinetti. L’allattamento frazionato, separando la covata per periodi di 60-90 minuti per permettere ai suinetti più piccoli di nutrirsi senza competizione. Alcuni suinetti hanno problemi ad attaccarsi alla mammella, così devono essere aiutati: per questo dovrebbe essere fatto con i suinetti più piccoli e nella prima mezz’ora di vita. 

Ci sono, ovviamente, tecnologie più avanzate, come l’allattamento artificiale, che non è pratico e richiede molto lavoro in azienda.

Baliaggio

È un argomento controverso. La sua funzione principale è di uniformare le covate, così che le mammelle siano sufficienti e per uniformare il peso dei suinetti. Il baliaggio dovrebbe essere precoce, ma successivo all’assunzione del colostro materno. Nel caso di suinetti senza madre possono essere affidati ad una balia.

Ci sono molte tecniche, ma ogni sala parto dovrebbe sviluppare le proprie metodiche di baliaggio. 

Biosicurezza

Pulizia e disinfezione della sala parto sono essenziali per controllare la diarrea. Alcuni patogeni come rotavirus e coccidi, sono molto difficili da eliminare. Tuttavia, la pulizia può diminuire il carico infettante.

Anche la gestione tutto pieno/tutto vuoto o l’allevamento a bande possono essere considerate nel piano di biosicurezza. In ogni caso la comunicazione di un chiaro indirizzo nella biosicurezza a tutti gli operatori è fondamentale in sala parto.

Controllo della coccidiosi e supplementazione di ferro

Di solito, i coccidiostatici sono iniettati al 3 giorno. Tuttavia, i prodotti migliori possono essere somministrati anche prima. Come detto prima, tutte le aziende dovrebbero prendere in considerazione la metafilassi verso i coccidi vista la loro diffusione e l’impossibilità di eradicarla.

I suinetti attuali hanno una particolarità. Dato che sono selezionati per crescere il più rapidamente possibile, esauriscono le riserve di ferro materne, e ciò che assumono col latte è insufficiente. In questo modo sviluppano anemia. Dato che i suinetti in questa condizione diventano deboli e smettono di mangiare, possono essere il bersaglio di ogni tipo di patogeno e soffrire di diarree. Quindi una adeguata supplementazione di ferro nei primissimi giorni di vita dovrebbe essere parte integrante della gestione dei suinetti.

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